Antares, la paperella di gomma, in una caccia fotografica bollente in Toscana 🚗📸🌞🇮🇹
- Antares

- 5 ott
- Tempo di lettura: 5 min
Un accenno di benzina, polvere calda e un cielo così blu che sembra quasi kitsch.
Dietro di te, una Citroën Méhari arancione sbuffa lungo una strada di campagna toscana, con un mare di girasoli 🌻 alla tua sinistra e alla tua destra, che si inchinano come spettatori a una parata. La mattina dopo, il ruolo da protagonista cambia: un'Autobianchi Bianchina azzurra sfreccia al rallentatore verso un edificio di mattoni su una " strada bianca", come se si fosse allenata per questo ingresso per decenni.
Eccomi qui , sdraiato 🐥 nel bagagliaio del nostro Fiat Doblò, con il portellone aperto e la macchina fotografica pronta 📷, mentre buche, traffico in arrivo 🚜🚗 e strade di campagna italiane mi sfidano a scattare una foto perfetta in ogni secondo. QUESTA è fotografia con tutti i sensi, ed è proprio per questo che non dimenticherò presto questo lavoro. ("E nemmeno la mia schiena... 🤕")
Giorno 1 – La selvaggia Méhari 🧡
La Citroën Méhari non è un'auto. È uno stile di vita. Costruita tra il 1968 e il 1987, la sua carrozzeria è realizzata interamente in plastica ABS, così leggera che quasi si teme che possa spiccare il volo con vento forte 🌬️. Il motore? Un bicilindrico boxer da 602 cc e 29 CV raffreddato ad aria, che offre più fascino che velocità. ("Beh, se mai questa cosa raggiungesse i 100, scatterei solo foto da un elicottero 🚁...")
Sono sdraiato nel bagagliaio del Doblò, con le gambe incastrate tra la borsa fotografica e una borsa frigo, mentre la Méhari saltella sull'asfalto dietro di me come una discendente di un canguro arancione 🦘. La strada è un mosaico di catrame vecchio, ghiaia smossa e qualche buca occasionale abbastanza profonda da poterci probabilmente piantare piccoli ulivi 🌳. ("O nascondermici se l'autista si accorge che sto fotografando i suoi cerchioni 🕵️♂️.")
Il traffico in senso contrario non è una rarità qui, ma fa parte del copione:– Un trattorista che guida così lentamente che persino i girasoli accanto a lui sembrano impazienti 🌻⌛.– Un vespista che grida "Ciao bella!" mentre passa – e non sono sicuro se si riferisca a me, alla macchina fotografica o alla Méhari 😏.– Un vecchio camioncino delle consegne il cui autista mi saluta. Forse riconoscimento, forse pietà 🤷♂️. ("Probabilmente quest'ultima...")
Il momento che aspetto arriva inaspettatamente: la Méhari appare tra due campi di girasoli, l'arancione che risplende contro il giallo intenso, e per un secondo sembra che qualcuno abbia filmato la Toscana in Technicolor 🎨. Clic. Clic. Clic. Tre immagini che già conosco: eccole 📸. ("E solo una è sfocata, ne sono quasi orgoglioso 🙃.")
Il resto della giornata? Su e giù per le strade, clic, clic. 📸 Tanta polvere, ancora più sole ☀️ e un promemoria: scattare foto in movimento non mette alla prova solo le tue capacità fotografiche, ma anche i muscoli della schiena 💪. Il servizio fotografico in agriturismo? Bianchina lo farà domani: la Méhari avrà già da tempo percorso altre strade.
Giorno 2 – La mattina dopo con la Bianchina 💙
È presto, ma la Toscana non conosce il freddo. Anche alle 8 del mattino, questo caldo velo incombe sui campi, come se il sole avesse deciso di prendersi una vacanza qui e non andarsene mai più ☀️🌿.
Oggi è il turno dell'Autobianchi Bianchina azzurra: una signorina degli anni '60, tecnicamente basata sulla Fiat 500, ma con un inconfondibile senso dello stile 💃. Finiture cromate, fari rotondi, vernice bicolore: si nota subito che non cerca solo di andare da A a B, ma deve anche fare bella figura . ("Come me... solo con pneumatici migliori 🛞.")
Sotto il cofano c'è un piccolo motore bicilindrico in linea da poco meno di 500 cc, che eroga dai 15 ai 21 CV a seconda dell'anno del modello. Sembra un ciclomotore, ma si guida come una passeggiata con il vestito della domenica 👒. La Bianchina non ha fretta. Non ne ha bisogno.
Il nostro percorso attraversa infiniti campi di girasoli 🌻🌻🌻. Alcune teste pendono pesanti, altre guardano vigile il sole, e in qualche modo si ha la sensazione che stiano tutti applaudendo in silenzio al passaggio della Bianchina 👏. Su questo sfondo giallo dorato, la vernice azzurra sembra un pezzo di paradiso sceso a giocare 🌌. ("E io? Sono sdraiato qui dietro, a sciogliermi come mozzarella al sole 🧀🔥.
Arrivo all'agriturismo 🏡
Il vialetto d'accesso è una classica strada bianca : ghiaia chiara e fine, quasi accecante alla luce del sole ✨. Si snoda tra due file di cipressi eretti, le cui strisce d'ombra sono disegnate come da un righello 🌲🌲. Ogni metro scricchiola sotto gli pneumatici e un sottile velo di polvere si deposita delicatamente sul sottoscocca, come se fosse una sorta di rituale di benvenuto toscano 🌫️. ("O il tentativo di incipriare l'obiettivo della mia macchina fotografica 🤦♂️.")
L'Agriturismo Sant'Alfredo è un antico edificio in mattoni, con le tegole riscaldate dal sole e consumate dal vento 🔥, ma ancora splendidamente mantenuto. Il piazzale antistante è fatto di ghiaia bianca finemente rastrellata, che proietta la luce verso l'alto e presenta la roulotte come su un palcoscenico 🎭.
La Bianchina ora è posizionata esattamente al centro, o forse no? La sposto un po' a sinistra, un po' a destra, così ora dovrebbe essere a posto. Mi accovaccio, controllo l'angolazione. Poi aspetto che la luce colpisca il paraurti cromato in modo che brilli ✨. In quel momento, un gatto scorrazza attraverso l'inquadratura 🐈. Di solito è un fastidio, ma qui in Toscana, anche un cane randagio potrebbe valorizzare la foto. ("A proposito, il gatto ha deciso subito che il posto di guida è suo 😼.")
La differenza tra Méhari e Bianchina
Due giorni, due auto, e la differenza non potrebbe essere più grande: la Méhari è il tipo che ti porta spontaneamente a una festa in spiaggia, ti fa saltare sulle buche e ti lascia con una scottatura 🏖️🔥. La Bianchina è la donna che ti porta in un piccolo bar con un cappuccino perfetto ☕️, prendendosi il tempo necessario per assicurarsi che tutti la vedano. ("Ed entrambe vogliono che tu paghi per loro 💸.")
La conclusione ☕️📷
La fotografia in Toscana è come un espresso forte: intenso, diretto e non sempre morbido. Bisogna improvvisare, adattarsi, cogliere il momento giusto e, soprattutto, cogliere le storie che si celano dietro.
Perché alla fine non ricorderete solo le foto, ma anche il rumore nel bagagliaio, le risate degli autisti 😂, la polvere sottile sulla Strada Bianca e il gatto che è corso in mezzo all'inquadratura come per dire: "Anche questo è il mio agriturismo." ("Le ho quasi offerto un contratto da modella 😄.")
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PS: i nostri ringraziamenti vanno anche a Martino Landi e alla Famiglia Ghini dell'Agriturismo Sant'Alfredo









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